LA MERAVIGLIA DI GENERE - percorso nella salute della donna nelle età della vita

Il congresso “LA MERAVIGLIA DI GENERE- percorso nella salute della donna nelle età della vita” sarà incentrato sulle principali problematiche cliniche, psicologiche e sociali che la donna incontra nell’arco della sua vita.
L'evento si terrà presso l'Aula del '400 dell'Università di Pavia, sabato 3 ottobre 2020, a partire dalle ore 8.30.
La medicina di genere oggi è oggetto di numerose ricerche e rappresenta pertanto un campo di studio fertile in tutti i professionisti sanitari coinvolti, in questo caso, nella presa in carico della salute della donna.L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il “genere” come il risultato di criteri costruiti su  parametri sociali circa il comportamento, le azioni e i ruoli attribuiti ad un sesso e come elemento portante per la promozione della salute. Pertanto, in base a tali indicazioni, si definisce “medicina di genere” lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Il congresso aprirà con una relazione sullo sviluppo dell’identità di genere, anima ed essenza del divenire donna e dei disturbi ad esso connessi, a seguire si parlerà della rete territoriale di assistenza alla salute della donna e del suo coordinamento in ambito dei consultori. Nella sessione riguardante la salute della giovane donna, le relatrici tratteranno il tema della gravidanza e delle problematiche ad esse connesse quali il parto, la riabilitazione pre e post parto, il dolore pelvico e la vulvodinia e gli aspetti legati alla sfera lavorativa della donna e le implicazioni medico legali. Il congresso si concentrerà successivamente sulle problematiche della salute della donna in età matura. La menopausa non è una malattia ma un momento fisiologico della vita della donna che coincide con il termine della sua fertilità. Tuttavia in questo periodo della vita alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita. La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione), le patologie osteoarticolari, quale l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni.  La carenza estrogenica condiziona, insieme all’età, un rallentamento del metabolismo in generale e aumenta l’appetito con una distribuzione del grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, un sede tipica del sesso maschile, che comporta maggior rischio cardio-vascolare. Il deficit estrogenico, inoltre, partecipa all’esacerbazione di incontinenza urinaria, urgenza minzionale e problematiche sessuali che compromettono la qualità della vita delle pazienti.Le relatrici, esperte del settore, tratteranno quindi le principali condizioni cliniche tipiche dell’età della menopausa quali la sindrome climaterica, l’obesità, l’osteosarcopenia, l’osteoporosi e le disfunzioni del pavimento pelvico fornendo le principali indicazioni diagnostiche e terapeutiche. Non ultimo per importanza verranno infine affrontate le principali alterazioni della sfera psichica della menopausa. L’obiettivo che ci proponiamo è quello di inquadrare le principali patologie di genere della donna in un’ottica multispecialistica, sottolineando come la collaborazione tra le varie figure sanitarie impegnate nella presa in carico della salute della donna sia fondamentale al fine di garantire ad ogni persona, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie” in un approccio multidisciplinare di genere.