GIORNATA MONDIALE DEL MALATO | CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA PRESSO L'OSPEDALE SAN MARTINO DI MEDE

Martedì 11 febbraio 2020, presso l'Ospedale San Martino di Mede, sede dell'Hospice dell'Unità Operativa di Cure Palliative di Asst Pavia, alla presenza del Direttore Generale dott. Michele Brait, è stata celebrata una Santa Messa, officiata da S.E. il Vescovo di Vigevano, Monsignor Maurizio Gervasoni, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale del Malato e della memoria liturgica dell'apparizione della Madonna di Lourdes.

Un incontro atteso da tutti gli operatori che lavorano nel nosocomio medese e dai pazienti, nella giornata dedicata al servizio dei malati e di quanti se ne prendono cura. Un appuntamento che si ripete a distanza di un anno di distanza, infatti, l’11 febbraio 2019, alla presenza di Monsignor Gervasoni, veniva inaugurato l’Hospice dell’Ospedale di Mede.

Le Cure Palliative sono cure attive e globali che hanno lo scopo di garantire la miglior qualità di vita possibile alla persona malata. Hanno l'obiettivo di favorire un percorso di cura ed assistenziale individuale (person-oriented) in cui il malato è una Persona con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, i suoi bisogni, le sue credenze rispetto al proprio stato di salute e che come tale è posto al centro della cure.
 
L’offerta di cura non è rivolta soltanto a pazienti affetti da patologia neoplastica ma anche al trattamento dei malati con insufficienza, sia mono che multi organo, in fase “end stage”.  
L'attività di cura si estrinseca con un analogo e concomitante impegno di supporto e di sollievo anche nei confronti dei famigliari che hanno un ruolo insostituibile perché fonte di amore e soggetto partecipe della cura.
    
L'unità Operativa (Hospice), situata al terzo piano dell'Ospedale di Mede, è dotata di 15 posti letto di degenza ordinaria ed 1 di Day Hospital. Ogni stanza, dotata di bagno, TV e poltrona-letto per pernottamento di un familiare, ospita un solo paziente.

L'impegno dell'equipe è la continua ed attenta valutazione dei problemi del malato al fine di promuovere e preservare le dignità della persona e la qualità della vita residua, ponendo particolare attenzione agli elementi soggettivi ed alle condizioni di fragilità sociale, familiare ed economica che si associano ai problemi clinici ed assistenziali, nel principio dell'umanizzazione delle cure.