Il Dott. Armando Marco Gozzini ASST di Pavia

La Riforma Socio-Sanitaria lombarda garantisce più servizi ai cittadiniIl Direttore Socio-Sanitario Territoriale Dott. Armando Gozzini

ne parla il Dott. Armando Gozzini, Direttore Socio-Sanitario dell’Azienda Socio-Saniaria Territoriale di Pavia.

Una sanità più vicina alle persone, che possa essere di supporto al territorio e a coloro che lo abitano. E’ questo uno degli scopi principali della nuova riforma socio-sanitaria lombarda, attivata anche attraverso l’istituzione delle Asst e delle Ats, ovvero gli organi che hanno sostituito rispettivamente le Aziende Ospedaliere e le Asl. 

Il Dott.Armando Gozzini, Direttore Socio-Sanitario dell’ASST di Pavia afferma che: “Grazie alla nuova Riforma socio-sanitaria lombarda ci sarà una maggiore attenzione per i pazienti cronici, anche dopo le loro dimissioni dall’Ospedale. La “continuità assistenziale” di cui molto si parla anche in questi ultimi giorni verrà garantita attraverso un legame più stretto con la medicina del territorio e creando nuove strutture a disposizione dei medici di famiglia. I nuovi punti di cura avranno in dotazione alcune strumentazioni che permetteranno ai medici di base di effettuare piccole analisi in maniera praticamente immediata: mi riferisco in particolare ai macchinari per le ecografie, kit specifici per le analisi del sangue ed elettrocardiografi che permettono di fare diagnosi in modo sicuro.

In questo modo, si cercherà anche di decongestionare i pronto soccorsi degli ospedali, che oggi ricevono troppi accessi impropri”. Una riforma, quella che sta cambiando il volto della sanità in Lombardia, che vuole garantire un’assistenza diretta a supporto di malati e famiglie e che separi nettamente il momento acuto di una patologia, da trattare nei centri di eccellenza che caratterizzano il territorio lombardo, da quello della lungo-degenza, momento delicato che va affrontato in strutture diverse da quelle dell’emergenza.
Continua il Dott. Gozzini: “I malati cronici attualmente presenti in Lombardia superano il 30% della popolazione e ammontano a circa tre milioni di persone. Un numero elevato che assorbe più del 70% delle risorse del sistema sanitario lombardo proprio a causa del ricorso non necessario al pronto soccorso. Negli ultimi due anni sono stati avviati i POT (Presidi Ospedalieri Territoriali) per valorizzare il ruolo dei medici di medicina generale e avviare una maggiore integrazione tra ospedali e territorio;
ai POT sono stati affiancati, lo scorso anno, i PreSST (Presidi Socio-Sanitari Territoriali) con lo scopo di garantire ai cittadini servizi socio-sanitari più adeguati e prossimi ai loro bisogni di salute”.

Nella nuova riforma è presente anche un importante aspetto della società lombarda, ovvero quello legato al mondo del volontariato: “La riforma contempla anche l’apporto del Terzo Settore”, sottolinea il Direttore Socio-Sanitario Dott. Gozzini, “Questo perché la parte del volontariato si avvicina moltissimo a quella del bisogno. Sono due mondi in costante contatto: il volontariato abbraccia quell’ambito meno tecnico-operativo e più sociale che caratterizza le realtà ospedaliere e che è di sollievo a tanti pazienti”.