Giornata contro il Bullismo e Cyberbullismo, 7 febbraio

Oggi, 7 febbraio 2019, si celebra la Giornata contro il Bullismo e il Byberbullismo, nata nel 2017 in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day). L’ASST di Pavia è da tempo attenta e impegnata su questo fronte con una serie di iniziative sul territorio provinciale volte a contrastare il fenomeno: dinamiche ed attività di contrasto vengono qui illustrate dalla dott.ssa Cristina Domimagni, Responsabile U.O.S. Prevenzione Socio Sanitaria Territoriale, Sussidiarietà e Sostegno alla Famiglia.

I Consultori Familiari di ASST Pavia sono da sempre impegnati sul fronte della promozione di relazioni positive tra pari e della prevenzione del disagio giovanile, di cui i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo rappresentano un aspetto sempre più pervasivo. L’utilizzo sempre più rilevante da parte dei preadolescenti e degli adolescenti della rete internet, dei social network e dei dispositivi digitali, ha modificato il modo di comunicare e di socializzare, ma anche le modalità attraverso le quali si possono manifestare il malessere personale, la violenza e i fenomeni di esclusione sociale, su cui i Servizi preposti sono chiamati ad intervenire.
Le tecnologie digitali costituiscono infatti fonti importanti di informazione, facilitano la comunicazione e possono contribuire a sviluppare le reti sociali. E’ importante però, perché ciò si realizzi, che i bambini e i ragazzi siano prima guidati e poi affiancati dagli adulti, ad un uso appropriato e consapevole, delle tecnologie digitali. Quando ciò non avviene possono manifestarsi conseguenze a breve ed a lungo termine per i soggetti coinvolti.
E' importante diventare consapevoli del fatto che le conseguenze del bullismo e cyberbullismo possono protrarsi nel tempo; esiste infatti la possibilità che questo fenomeno, per alcuni versi tollerabile e fisiologico tra i bambini, possa divenire indice di serio rischio nella pubertà. Questi comportamenti potrebbero strutturarsi come strumento di definizione dell'identità personale, di gruppo e nei rapporti con l'altro sesso.
Quando gli individui trovano una loro espressione del sé nel ruolo di bullo e di vittima, questo provoca un rafforzamento ed estremizzazione dei rispettivi ruoli, con l'acuirsi del rischio di una progressiva evoluzione della traiettoria di sviluppo in senso patologico e deviante.
In quest'ottica si può affermare che il cyberbullismo raffiguri una variante del bullismo tradizionale, possiamo quindi evidenziare come il bullismo, e la sua trasposizione nel web, non sia da intendersi come un episodio isolato, bensì come una relazione, basata appunto sull'uso della prevaricazione.
I comportamenti di prevaricazione, bullismo e cyberbullismo, hanno una forte risonanza sociale e vedono coinvolti tutti gli attori del processo educativo: famiglia, scuola, luoghi di aggregazione, ecc. In questo contesto si rende sempre più necessario sviluppare strategie di prevenzione degli usi poco consapevoli del web 2.0, per far fronte alle nuove vittimizzazioni dei soggetti più fragili. Diventa ancora più importante la presenza attiva e propositiva degli adulti, responsabili della crescita dei bambini e dei ragazzi. A questo proposito la scuola si connota come un contesto elettivo per la prevenzione e l'individuazione precoce dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
I Consultori Familiari dell'ASST di Pavia, come già lo scorso anno scolastico, hanno messo in atto attività di prevenzione sul territorio, attuando interventi sia nelle classi con i ragazzi, sia con gli adulti che gravitano intorno agli stessi ( principalmente genitori, insegnanti).
Da gennaio 2019 sono stati calendarizzati incontri con i ragazzi presso le scuole medie e le scuole superiori del territorio utilizzando una modalità interattiva esperienziale emotiva -  relativa ai tre livelli educativo, psicologico, sociale e giuridico - in cui i ragazzi sono attori protagonisti in modo da mettere in gioco strategie di attivazione alternative alla prevaricazione dell'altro. Gli operatori che stanno attuando questi interventi afferiscono a varie tipologie professionali (psicologo, educatore, assistente sociale) in modo da affrontare la tematica in una prospettiva multidisciplinare.
Verranno inoltre attuati alcuni incontri di restituzione degli interventi sia al corpo docente sia ai genitori degli stessi ragazzi, in modo da creare un'onda di risonanza che possa portare alla creazione di attività mirate con gli adulti.

Dr.ssa Cristina Domimagni
Responsabile U.O.S. Prevenzione Socio Sanitaria Territoriale,
Sussidiarietà e Sostegno alla Famiglia